INSIDE THE NEWS – ITForum Newsletter 15

Living in America o Leaving America? Il “guru” Peter Schiff vede nero nel futuro degli stati Uniti…

Peter Schiff, uno strategist americano famoso per aver previsto la crisi attuale, nel suo ultimo intervento “The Reagan Counterrevolution”, ripreso da Seekingalpha.com, afferma: “Il nostro standard di vita crollerà, la nostra economia sarà devastata dall’inflazione, avremo decine di milioni di disoccupati, le libertà individuali saranno limitate e il robusto individualismo sarà soppiantato dallo stato assistenziale. In sostanza, l’America Latina si spingerà fino ai confini con il Canada…

…la prudenza suggerisce di prepararsi al peggio.
Questo non significa solo togliere dai nostri portafogli tutte le attività denominate in dollari, ma prepararsi anche a emigrare. Con condizioni economiche che diventeranno sempre più insostenibili, il richiamo di economie più libere e di una maggiore prosperità in paesi stranieri diventerà troppo forte per resistere…”

Botta & risposta a cura di Diego Pastorino

Domanda: Come trader e asset manager siete d’accordo con questo quadro generale e in particolare con il pessimismo sulle attività americane e denominate in dollari?

Alessandro Aldrovandi: Lo scenario delineato nell’articolo mi sembra eccessivamente catastrofico, sia nelle modalità sia nella tempistica, però identifica con precisione alcune debolezze strutturali del sistema americano. Per cui, senza dubbio convengo nell’idea di sottopesare nei propri anni gli investimenti in dollari. La globalizzazione economico-politica, infatti, ne ha ridotto l’influenza di paese “modello” a vantaggio di sistemi che puntano maggiormente sugli aspetti sociali a tutto tondo. Ad esempio, lasciare libero accesso all’indebitamento (tramite l’uso eccessivo delle carte di credito, del credito al consumo, fino ai più recenti mutui subprime) rispetta la filosofia di poter dare a tutta una possibilità per realizzare il proprio “sogno americano”, ma il fenomeno sta assumendo dimensioni tali da non poter più essere gestito. E, probabilmente, sarà proprio l’insostenibile indebitamento delle famiglie americane la causa della prossima ed attesa crisi finanziaria.