Al TOL EXPO di Borsa si parla di derivati

I DERIVATI, DA MERAVIGLIA DELL’INGEGNERIA FINANZIARIA AD ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA: QUAL’E’ LA VERITA’?

Di seguito, una anticipazione dell’intervento che Alessandro Aldrovandi terrà durante la Tavola Rotonda organizzata in occasione del TOL EXPO di Borsa Italiana il 31 ottobre 2008.

“Ritengo che nel quesito posto dal titolo della tavola rotonda, sia presente già la risposta. Gli strumenti derivati sono sicuramente una evoluzione ai massimi livelli del sistema finanziario, frutto dell’intelligenza e della padronanza della materia da parte degli addetti ai lavori. Sono il risultato di una continua ricerca matematico-statistica e caratterizzano il progresso scientifico in questo settore. Lo dimostra anche il fatto che molti studi compiuti in questa direzione, negli anni scorsi, hanno meritato l’assegnazione del Premio Nobel per l’Economia. Come detto, si tratta di una evoluzione continua, che spesso non riesce ad essere disciplinata dagli organi competenti e regolatori del mercato, proprio per la velocità con cui si aggiorna e l’infinita tipologia di strumenti di investimento che possono essere creati. Premesso che effettivamente esistono tantissimi derivati molto diversi fra loro, per cui sarebbe un errore fare un discorso generalizzato (I future, ad esempio, sono diversissimi dagli swap), tutti questi strumenti hanno uno scopo “nobile” ben preciso, con un funzionamento chiaro e trasparente (anche se complesso) e dovrebbero essere utilizzati solo da che ne comprende perfettamente i meccanismi, con i vantaggi e rischi connessi (basti pensare all’utilità dei future sui cambi per “coprirsi” dal rischio valuta nel campo delle esportazioni commerciali). Però, questa eccessiva libertà di proporre derivati a potenziali utilizzatori, può anche essere sfruttata da banchieri senza scrupoli per massimizzare i propri risultati e, di conseguenza, molto spesso penalizzare gli investitori ignari della complessità dei derivati, fino a farli diventare strumenti di investimento per i risparmiatori e le famiglie. Con tutte le conseguenze che ne derivano e che stiamo vedendo da parecchie settimane, nella finanza, nelle Borse e nell’economia reale, tutti agganciati ad una spirale economica negativa. In definitva, credo che i derivati siano da salvare, e che il tutto dipenda da come e da chi vengono utilizzati. Avrebbero scopi positivi, ma spesso possono anche essere usati per scopi meno nobili. Per cui è necessario regolamentare meglio il settore affinchè la deontologia professionale prevalga sempre sulla tecnica. Mi viene in mente un paragone con il famoso fisico Enrico Fermi, premio Nobel per aver prodotto la prima “reazione nucleare”. La reazione nucleare, così come i derivati, è solo uno strumento utile ad un qualche scopo, tutto dipende da quale è questo fine ultimo, in tutta coscienza: con la reazione nucleare, infatti, si alimenta il motore dello Shuttle per andare nello spazio, ma si può costruire nuovamente una bomba atomica.”