Dall’intervista di TREND-ONLINE.com al nostro trader Alessandro Aldrovandi.
1) Partiamo prima di tutto da Piazza Affari che oscilla intorno ai 23mila punti. I 24 mila sono un miraggio?
Il mercato italiano rimane impostato al rialzo nel lungo termine, in attesa che l’indice FTSE/MIB raggiunga quota 25.000 per poi accellerare verso i massimi storici. Al momento, però, dopo i massimi realizzati a metà aprile sul livello 23.700, le quotazioni sono entrati all’interno di un canale discendente di breve periodo. Si tratta di una correzione necessaria dopo il rally dei primi mesi del 2015, ma affinchè i prezzi riprendano a salire è necessaria almeno una chiusura daily superiore a 23.000. Nelle ultime sedute quest’ultimo livello è stato lavorato più volte nell’operatività intraday, ma non è mai stato superato definitivamente: pertanto, si tratta di una forte resistenza che potrebbe spingere le quotazioni al ribasso fino all’altro importante supporto presente in area 22.000.
2) Le trimestrali positive dei bancari potrebbero contribuire a dare un po’ di stabilità a Piazza Affari?
Sia per gli aspetti fondamentali che per le novità introdotte con la trasformazione in Spa di alcune interessanti banche popolari, il settore bancario dovrebbe spingere al rialzo l’intero indice FTSE/MIB. Ma questo, da solo, non basta. Gli indicatori macroeconomici del nostro paese sono ancora deludenti e anche il problema riguardo la solvibilità della Grecia non è stato risolto. In sostanza, per i prossimi mesi del 2015 è prevedibile molta volatilità e poca stabilità. Dal punto di vista operativo, quindi, i cassettisti potranno rimanere investiti pur sapendo che dovranno soffrire un po’ per le oscillazioni repentine dei loro portafogli. Al contrario, saranno privilegiati gli operatori che adottano strategie dinamiche di swing trading con orizzonti temporali settimanali.
3) Sotto osservazione anche gli energetici: Saipem e la riapertura del progetto South Stream, oltre al rialzo progressivo del petrolio. Un settore da riscoprire? E se si, su quali azioni puntare?
Il titolo Saipem è in decisa controtendenza rispetto al FTSE/MIB, in quanto ha effettuato un lievissimo ritracciamento dei prezzi nel mese di aprile, per poi riportarsi subito oltre il massimo precedente di 12,74 euro. Non mancano argomentazioni fondamentali per premiare questa azienda, così come è in ripresa tutto il settore energetico grazie al recente rialzo del petrolio. Però, a nostro parere, gli spazi per salire ancora sono quasi esauriti. Da un lato, analizzando il grafico daily di Saipem, risulta evidente un gap up non ancora chiuso sul livello 12,39 euro, che prima o poi dovrà essere ricoperto. Dall’altro lato, è ancora molto presto per convalidare l’inversione di tendenza dei prezzi del petrolio: ha già corso molto dai minimi di 45 dollari al barile ed è presente una fortissima resistenza a quota 70 dollari.
4) Wall Street in laterale da diverso tempo: c’è da preoccuparsi?
Analizzando il grafico daily dell’indice S&P500 è possibile fare due osservazioni: la prima è che il rally che sta caratterizzando questo mercato dura da molto tempo, quasi tre anni, con una tendenza molto forte e lineare, senza mai alcun ritracciamento degno di nota (se non alcune brevi configurazioni a V). Per cui, prima o poi, ci si aspetta una inversione di tendenza vera e propria alla violazione dell’evidente supporto di 2.040. La seconda, invece, è che i prezzi sono in una fase di compressione di volatilità e stanno creando una configurazione a triangolo che vede il livello 2.120 comme breakout per il movimento esplosivo al rialzo. Si tratta di due scenari molto diversi, ma che non si escludono affatto se si considerano gli orizzonti temporali e le condizioni macroeconomiche. Nel breve, infatti, Wall Street ha buone probabilità di salire ancora, creando nuovi massimi storici entro la fine dell’estate. All’inizio dell’autunno, poi, se dovesse realizzarsi concretamente l’annunciato aumento dei tassi da parte della Fed, diventerà prevedibile un brusco calo delle quotazioni.