Riportiamo l’intervista rilasciata dal nostro trader Alessandro Aldrovandi in occasione del recente ITFORUM 2011, che è’ stata pubblicata sul catalogo ufficiale dell’evento insieme a quelle dei principali trader italiani e internazionali:
Ci spieghi brevemente, in massimo tre righe, una tecnica di trading che ha una buona probabilita’ di successo?
Una delle strategie che utilizzo con maggior successo è quella che riguarda il “Volume Profile”, ossia l’osservazione dei volumi per livello di prezzo. Vedere dove sono entrate le “mani forti” permette di capire dove si possono trovare resistenze/supporti e, di conseguenza, quali sono i livelli che potrebbero generare movimenti esplosivi al rialzo o al ribasso. Allo stesso modo, la distribuzione dei volumi riesce a distinguere un fisiologico pullback da una importante inversione del trend.
Qual’e’ stato il guadagno piu’ importante che hai sostento su una singola operazione, su quale strumento, per quale motivo e con quali insegnamenti?
Era il gennaio del 2006 e durante una seduta decisi di entrare short sul future Euro/dollaro. Da quel momento il mercato cominciò a salire e lo fece anche nei giorni successivi. Ad ogni strappo rialzista cercavo di mediare le posizioni prima con 2 e poi con 5 contratti alla volta, tenendoli sempre in overnight e convintissimo che il mercato sarebbe sceso prima o poi. Durante la mattina del quarto giorno sono arrivato a possedere 50 futures, sotto di 30 tick dal prezzo di carico, con una perdita potenziale di circa 20.000 dollari. Poi, alle 14:30 un dato macro fece salire l’Euro/dollaro con uno spike violentissimo. Non ricordo i prezzi ma solo il colpo d’occhio al P&L del portafoglio che segnava una perdita superiore ai 60.000 dollari. Per fortuna le quotazioni ripresero subito a scendere con altrettanta velocità e nel giro di poche ore riuscì a chiudere con un guadagno finale di oltre 20.000 dollari. Ma non è questo il modo di fare trading: questa è stata solo molta fortuna, ma molta.
Quando hai iniziato a fare trading e perche’?
L’interesse per i mercati finanziari mi accompagna fin dai tempi dell’Istituto Commerciale, grazie all’insegnante di Tecnica Bancaria che riuscì a farmi appassionare alla materia. Ricordo che durante l’ultimo anno di Ragioneria, alla fine delle lezioni correvo al Borsino della banca (che chiudeva alle 13.20) per consultare le quotazioni dei titoli che venivano aggiornate sulla telescrivente. Per quanto riguarda il trading online, invece, il primo conto l’ho aperto nel 1999 operando su azioni e cw, per poi passare ai futures nel 2001.
Cosa ti piace di piu’ dei grandi eventi dedicati al trading e cosa aboliresti?
L’aspetto che mi fa più piacere è notare anno dopo anno come il livello di competnza, innovazione e serietà di chi fa trading continui ad innalzarsi. Questi eventi sono validissime occasioni di formazione e aggiornamento tra persone che fanno lo stesso mestiere; esattamente come i congressi dei medici, dove tutti partecipanti sono colleghi in un rapporto alla pari, non solo quello tra docente e corsisti. Anzi, tutti potrebbero essere docenti, a rotazione, per illustrare gli studi a cui si sono dedicati e le strategie di trading che hanno validamente testato.