FTSE/MIB, pericolosa accelerazione ribassista

Il mercato azionario italiano è decisamente impostato al ribasso nel breve/medio termine.
Dopo aver realizzato un massimo sul livello 22.590 lo scorso 10 giugno, l’indice FTSE/MIB ha invertito la propria direzione di tendenza violando al ribasso la trendline rialzista di medio periodo sul livello 20.850. Poi, nonostante un tentativo di pullback che ha riportato lentamente i prezzi verso quota 21.350, il mercato ha continuato la propria discesa con una accelerazione rapida ed improvvisa fino al livello 18.800, sfiorando di poco la trendline rialzista di lungo termine.

Da quel momento, poi, le quotazioni hanno ripreso velocemente a salire fin verso la resistenza posta a quota 21.500, soprattutto per un eccesso  di euforia dovuto alla inaspettata decisione della Bce di ridurre il tasso di riferimento allo 0,05%. Però, nei giorni successivi, tra gli operatori è cresciuta la convinzione che i futuri margini di manovra di Draghi per sostenere le Borse si fossero praticamente esauriti e pertanto è tornato a prevalere un generale pessimismo sui mercati.

La conferma è arrivata con la riunione della Bce del 2 ottobre scorso, dove è chiaramente emersa l’impossibilità di proseguire efficacemente con politiche monetarie, nonché anche una certa conflittualità “politica” tra i membri del Board. Di conseguenza, tutte le Borse europee hanno subito perdite molto pesanti, nell’ordine del 2-3%, con Piazza Affari che si è dimostrata la peggiore con un -4%. L’indice FTSE/MIB ha violato l’importante supporto sul livello 20.250 (già individuato con precisione nelle analisi precedenti), fino a chiudere abbondantemente sotto la soglia psicologica dei 20.000 punti, nell’intorno dell’area 19.850. Il fatto che il FTSE/MIB abbia sottoperformato è dovuto principalmente a due fattori: da un lato, tra le righe, la Bce ha fatto intendere che ai paesi più deboli non verranno fatti particolari sconti in materia di finanza pubblica, mentre dall’altro lato è necessario constatare come nell’ultima settimana l’indice italiano si è sempre mostrato decisamente più forte (e quindi, scorrelato) rispetto agli altri Exchange continentali.

Dal punto di vista operativo, in questo momento è doveroso consigliare molta prudenza. I primi segnali di positività sono lontani e solo sopra la resistenza dei 21.500 punti, mentre la negatività potrebbe proseguire fino al doppio minimo posto sul livello 18.800. Ogni oscillazione all’interno di questo ampio trading range sarà molto volatile, incerta e ricca di falsi segnali. L’importante è che il già citato supporto di 18.800 non venga violato al ribasso, in quanto si perderebbe definitivamente l’impostazione positiva di lungo periodo del mercato italiano.

Grafico daily dell’indice FTSE/MIB

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