Piazza affari sembra inarrestabile dopo aver superato indenne un ritracciamento e realizzato nuovi massimi. Solo oltre il livello 23.900 la corsa continuerà fino a 24.500. Il primo supporto si trova in area 22.800.
Il mercato azionario italiano rimane decisamente impostato al rialzo nel medio/lungo periodo. Osservando un grafico daily del Future FTSE/MIB, infatti, risulta evidente come le quotazioni stiano salendo ininterrottamente da inizio anno, anche grazie al movimento esplosivo generato dalla fase di accumulazione in area 18.000.
Dopo i massimi realizzati a metà aprile a quota 23.715, i prezzi hanno subito un fisiologico ritracciamento (dovuto sia alle prese di beneficio che al riemergere dei problemi della Grecia) fino a toccare il livello 21.930, ma senza mai chiudere una seduta sotto la soglia psicologica dei 22.000 punti. Più precisamente, questo storno del mercato ha trovato un precisa corrispondenza con il ritracciamento minimo di Fibonacci (pari al 23,6%) e pertanto diventava abbastanza prevedibile un nuovo rimbalzo delle quotazioni, nonché ottenere la conferma di una forza relativa di Piazza Affari rispetto alle altre Borse europee (soprattutto al sempre più decorrelato Dax).
Infatti, così è stato: il rally è ripartito con forza ed è stata superata la precedenza resistenza sul livello 23.715, fino a realizzare un nuovo massimo a quota 23.895.
FIGURA 1 – Analisi di lungo periodo sul Future FTS/MIB
Dal punto di vista operativo, però, la situazione è meno semplice di quanto possa sembrare analizzando un grafico. E’ indubbio che la maggioranza degli indicatori/oscillatori sul FTSE/MIB siano rialzisti, ma è anche vero che, per la loro formulazione, sono sempre in ritardo e pertanto troppo influenzati dalla recente salita.
Qui il problema sono i prezzi e, soprattutto, le decisioni che prenderanno le mani forti in merito al posizionamento dei loro asset sulla Borsa Italiana. Riguardo ai prezzi, bisognerà capire se l’area 23.700/23.900 è un livello atteso di breakout per andare ben oltre quota 24.000 (fino a 24.500 punti), oppure un doppio massimo, preludio ad una discesa di almeno 1.000 punti dai prezzi attuali (in area 22.800). Riguardo agli investitori istituzionali, invece, saranno loro a decidere la direzionalità e il timing corretto, anche se al momento non sembrano pronti: da un lato ritengono che l’azionario italiano sia molto sottovalutato, ma dall’altro lato temono il default della Grecia.
In definitiva, prima di assumere qualsiasi nuova posizione (rialzista o a protezione del capitale), meglio attendere il primo passo delle mani forti, quindi il consiglio è di non anticiparli.
Ultima considerazione derivante dalla nostra esperienza, ma pronta ad essere smentita: il fatto che le quotazioni si siano tenute abbastanza lontane dalla soglia dei 24.000, senza raggiungerlo o superarlo almeno in intraday nonostante la forza del mercato, non è un buon segno…
FIGURA 2 – Analisi di breve periodo sul Future FTS/MIB