Da qualche mese le quotazioni stanno oscillando all’interno di un trading range sempre più ristretto. La presenza di divergenza tra prezzi e indicatori, nonché il possibile fallimento della Brexit, potrebbero generare un movimento direzionale al rialzo.
Il mercato azionario italiano sembra poter essere impostato positivamente nel medio termine. Dopo il mancato rally di Natale e la violenta discesa che ha accompagnato le quotazioni nei primi due mesi del 2016, realizzando un minimo sul livello 15.770, l’indice FTSE/MIB ha reagito riprendendo lentamente a salire ma senza mai riuscire a superare l’importante resistenza posta a quota 19.000 punti.
Da quel momento, infatti, i prezzi hanno oscillato costantemente in un trading range sempre più ristretto, con massimi decrescenti e minimi crescenti: dal punto di vista tecnico si tratta di un “triangolo”, una tipica figura grafica di continuazione, che inserita in un contesto ribassista più ampio (poiché l’indice proviene dai massimi in area 24.000) potrebbe essere il preludio ad una nuova fase negativa del mercato (FIGURA 1).
Per fortuna non sempre i modelli teorici vengono rispettati e pertanto il “triangolo” in corso di formazione potrebbe anche fallire. Anzi, ci sono buone probabilità che ciò accada e per diversi motivi: innanzitutto è presente una chiara divergenza rialzista se si confrontano i trend dei prezzi e quelli dei principali indicatori; poi, nonostante la battaglia referendaria in atto, la cosiddetta “Brexit” non dovrebbe verificarsi; infine, considerati i recenti (e deludenti) dati macroeconomici americani, la Fed potrebbe posticipare a luglio il già annunciato aumento dei tassi d’interesse.
FIGURA 1 – Analisi di lungo periodo sull’indice FTSE/MIB
Per quanto riguarda il breve periodo, quindi, i punti di riferimento rimangono la trendline rialzista tracciabile dai minimi di aprile e la resistenza nell’area 19.050/19.200 (FIGURA 2).
Ma tra questi livelli piuttosto lontani non mancano comunque altri spunti operativi: ritenendo poco probabili ampi spazi di discesa per Piazza Affari, preferiamo concentrarci nell’individuare esclusivamente le migliori situazioni per entrare in posizione long. Pertanto, oltre all’evidente breakout a quota 18.320, qualora il FTSE/MIB dovesse perdere ancora qualche punto percentuale, riteniamo conveniente acquistare l’azionario italiano anche sul supporto posto a 17.250 oppure, ancora più in basso, a 16.780 punti.
FIGURA 2 – Analisi di breve periodo sull’indice FTSE/MIB