Piazza affari si sta muovendo all’interno di un ampio trading range e si è allontana dall’obiettivo 24.000 a causa della crisi greca. I principali indicatori/oscillatori tecnici sono diventati ribassisti.
Pur rimanendo impostato al rialzo nel lungo periodo, il mercato azionario italiano comincia a mostrare alcuni segni di cedimento nel medio termine. Osservando un grafico daily del Future FTSE/MIB, infatti, risulta evidente come le quotazioni siano notevolmente salite da inizio anno, ma da più di due mesi si stiano muovendo solo all’interno di un ampio canale laterale. Dopo i massimi realizzati a metà aprile a quota 23.715, i prezzi hanno subito uno storno fisiologico fino a toccare il livello 21.930, corrispondente con precisione al ritracciamento minimo di Fibonacci, pari al 23,6%. Con notevole forza, poi, i prezzi hanno ripreso la propria corsa al rialzo e con una configurazione a V hanno superato la precedente resistenza fino a realizzare un nuovo massimo sul livello 23.895.
Quest’ultimo strappo ha sorpreso molti piccoli operatori in quanto raramente si è assistito in passato ad una così importante decorrelazione con il molto più debole Dax, considerata la principale borsa europea.
Come avevamo precisato nella precedente analisi, il fatto che la positività di Piazza Affari non avesse permesso alle quotazioni di raggiungere di slancio il livello 24.000, ma si fosse fermato solo 100 punti più sotto, poteva essere un primo segnale di debolezza, una specie di Bull Trap (trappola per rialzisti) alla quale sarebbe seguita una ondata di vendite da parte delle mani forti. In effetti, così è stato: l’area di resistenza 23.700/23.90 si è dimostrata insormontabile e il FTSE/MIB è crollato in poche sedute fino al livello 22.305.
FIGURA 1 – Analisi di lungo periodo sul Future FTS/MIB
L’attuale situazione della Borsa italiana è senza dubbio influenzata dal problema della Grecia, della sua solvibilità, possibile default e uscita dall’area euro. Ogni giorno vengono riportate notizie contraddittorie e le trattative in corso con la Ue sono molto serrate. Al momento vie di uscita non se ne vedono (la cosiddetta Grexit) e l’unica cosa certa è che il tutto è stato rimandato al fine giugno, con l’unificazione in quella data di tutta l’esposizione debitoria ellenica.
Dal punto di vista operativo, pertanto, è consigliabile molta prudenza nelle prossime settimane, anche a causa della volatilità in aumento. Di sicuro non è il momento per aprire posizioni long mentre potrebbero essere più profittevoli le posizioni ribassiste. Il FTSE/MIB, infatti, ha violato al ribasso la trendline rialzista di lungo periodo e sta effettuando il consueto pullback. Inoltre, sia l’indicatore Supertrend che il Macd forniscono chiari segnali negativi.
FIGURA 2 – Analisi di breve periodo sul Future FTS/MIB