Di seguito, riportiamo l’intervista rilasciata dal nostro trader Alessandro Aldrovandi a MILANO FINANZA:
ALDROVANDI, REALI SEGNALI DI FORZA SOPRA 19.100
di Giuseppe Di Vittorio
La giornata della verità per il fib? Quella di domani, quando il derivato potrebbe arrivare sopra 19.100. Il livello è indicato dal trader Alessandro Aldrovandi. Solo un allungo sopra quell’importante barriera psicologica potrebbe confermare che si tratta di un reale movimento rialzista e non di una semplice ricopertura. In caso di breakout, quale sarebbe il target della conformazione grafica? I successivi ostacoli all’ascesa delle quotazioni sono posizioni per Aldrovandi a 20.000 punti prima e 20.900 punti successivamente. Per chiudere l’operazione a questo punto manca solo fissare un livello di stop loss a protezione delle perdite. “Un livello importante per chiudere la posizione è collocato a 18.600 punti”, per Aldrovandi.
Ma cerchiamo di entrare nel dettaglio dell’operazione spiegando i singoli livelli. Per il punto di ingresso si tratta di una conferma al doppio minimo battuto fra la seduta di ieri e quella di inizio maggio. Il secondo minimo è un po’ più alto e quindi la struttua grafica diventa ancora più interessante, per l’operatore finanziario. A 20.000 punti invece sul target passa al momento la prima media mobile importante quella esponenziale a 25 periodi. Un tentativo di consolidamento del fib abbasserebbe il fascio di medie mobili importanti, non solo quella a 25 ma anche quella 50 e 100 periodi. Il movimento troverebbe quindi importanti conferme anche dagli indici americani. Il nostro doppio minimo è infatti molto ravvicinato e quindi poco credibile, quello negli Usa invece ha uno distacco temporale di 3 mesi.
Aldrovandi è uno studioso dei grafici a campana con i volumi orizzontali. Quali sono i livelli da tenere sotto osservazione sotto il profilo strategico dal punto di vista dell’analisi degli scambi di questo tipo? “A quota 18.390 prima e a 18.250 successivamente ci sono due poc di volumi”, ha specificato Aldrovandi. Si tratta cioè dei livelli dove sono intervenuti i maggiori scambi.