Con la rottura della resistenza a 17.400, Piazza Affari ha corso tutto il mese di dicembre. L’impostazione di lungo termine è rialzista, ma attenzione agli indicatori in ipercomprato e ad un gap up ancora aperto.
Il mercato azionario italiano è decisamente impostato al rialzo nel medio/lungo termine. E finalmente! Erano mesi che aspettavamo questo momento così positivo, dopo una prolungata fase di lateralità che era seguita alla debacle del disastroso inizio 2016. Se nel primo semestre dell’anno, infatti, l’indice FTSE/MIB è stato caratterizzato da un ampio trading range compreso tra i livelli 16.000 e l’area 19.100/19.200 (con uno spike ribassista addirittura a 15.000 in occasione della Brexit), nella seconda parte del 2016 la congestione è stata ancora più ristretta, limitandosi ad oscillare tra il già citato supporto di 16.000 e alcuni massimi relativi vicini a 17.400.
Come è spesso avvenuto in passato, l’inizio di dicembre si mostrato positivo, ma la vera sorpresa è stata quella di vedere le quotazioni continuare la propria salita anche dopo, con accelerazioni giornaliere che si sono protratte senza soluzione di continuità ben oltre i massimi relativi precedenti, fino a raggiungere quota 19.350.
Al momento non ci sono avvisaglie di alcun tipo né in merito ad un fisiologico ritracciamento, né tantomeno per una eventuale inversione, anche se è ambizioso pensare che questo (anticipato) rally di Natale possa durare ancora per molto tempo. Più probabilmente, con le solite operazioni di “window dressing” effettuate dagli istituzionali, nella settimana dopo Natale potremmo già assistere alle prime prese di beneficio, tali da permettere di consolidare i guadagni realizzati.
FIGURA 1 – Analisi di lungo periodo sull’indice FTSE/MIB
“Trend is your friend” recita uno dei più validi detti di Borsa e riteniamo che sia adatto per descrivere l’attuale situazione di Piazza Affari, nonché regolarne l’operatività futura. Sia in luglio che in novembre, infatti, l’indice FTSE/MIB ha realizzato due minimi importanti e crescenti che permettono di tracciare una trendline rialzista che, fino a prova contraria, potrebbe essere molto efficace nel lungo termine, anche grazie alla sua non eccessiva angolazione (che ne avvalora la sostenibilità). Pertanto, anche se i prezzi dovessero ritracciare verso l’area 17.400/17.500 (ora diventata soglia di supporto), l’impostazione positiva di fondo rimarrebbe invariata.
Come detto, in effetti questa possibilità non è da escludere sia perché alcuni indicatori/oscillatori si trovano in una fase di ipercomprato, sia perché è ancora presente un gap up da chiudere sul livello 17.760.
In definitiva, dal punto di vista operativo, la nostra indicazione è quella di liquidare buona parte degli investimenti presenti in portafoglio e di aspettare la fine del prossimo mese di gennaio per ricominciare ad accumulare nuove posizioni, magari ad un prezzo di sconto.
Buone Feste.