Le quotazioni si muovono in uno stretto trading range con alta volatilità intraday. Positività solo sopra 22.500, al ribasso primo supporto a 21.680, poi verso gli ultimi gap up ancora aperti sui livelli 20.880 e 21.525.
Il mercato azionario italiano si conferma impostato al rialzo nel medio/lungo termine. Osservando il grafico settimanale del Future FTSE/MIB, infatti, risulta evidente come sia possibile tracciare una linea di tendenza positiva che congiunge in modo molto chiaro i minimi del 2014 a quelli dell’agosto di quest’anno, cui si aggiungono sia l’imminente segnale rialzista da parte dell’indicatore Macd che la permanenza delle quotazioni al di sopra dell’indicatore Supertrend, nonostante i vari tentativi di violarlo al ribasso. Per i cassettisti, pertanto, al momento non vi sono particolari pericoli da segnalare su Piazza Affari, se non l’avvertimento che il principale supporto si trova sul livello 21.000 e che difficilmente entro la fine dell’anno si assisterà ad un ritorno verso i massimi in area 24.000. Di conseguenza, bisognerà munirsi di molta pazienza e lasciare che il mercato continui a muoversi all’interno di questa ampia fase di congestione per diverse settimane.
FIGURA 1 – Analisi di lungo periodo sul Future FTSE/MIB
Parecchio diversa è la situazione che si presenta analizzando un grafico daily, in quanto dalla fine di ottobre il Future FTSE/MIB è inserito in un canale discendente molto stretto. In questo periodo, infatti, vi è stata una regolare alternanza di sedute positive e negative, quasi tutte caratterizzate anche da una elevata volatilità intraday, tanto che spesso nella stessa giornata venivano sfiorati sia i margini inferiori che quelli superiori del canale.
Per i day trader, pertanto, diventa abbastanza difficile fare delle previsioni ed è sicuramente meglio affidarsi alle classiche regole dell’analisi tecnica, senza troppe interpretazioni e con stop loss piuttosto stretti: le operazioni di ingresso sul mercato devono essere eseguite alla rottura di uno dei margini del canale discendente, ossia LONG alla chiusura daily sopra il livello 22.500 oppure SHORT alla violazione della soglia dei 22.000 punti. Nel primo caso, la positività troverebbe una resistenza piuttosto vicina a quota 22.860, mentre nell’eventualità della discesa il primo target si troverebbe in prossimità dell’indicatore Supertrend in area 21.680.
A dire il vero il sentiment degli analisti è più propenso per un ribasso delle quotazioni nel breve termine per tre motivi: alcuni indicatori/oscillatori sono impostati (anche se di poco) al ribasso; presenza dei due Gap Up ancora aperti sui livelli 20.880 e 21.525; l’inversione di tendenza sull’azionario americano.
Se sarà così, vorrà dire per quest’anno non assisteremo al solito “Rally di Natale”.
FIGURA 2 – Analisi di breve periodo sul Future FTS/MIB