Grecia e mercati asiatici rendono imprevedibili i movimenti dell’indice. Difficile la lettura dei grafici per la presenza di numerosi gap ravvicinati, fra cui 22.350 al ribasso e 23415 al rialzo.
Pur rimanendo impostato al rialzo nel lungo periodo, il mercato azionario italiano ha attraversato in quest’ultimo mese una fase piuttosto difficile: l’aggravarsi della crisi della Grecia, nel senso che non si è ancora trovato un accordo con i creditori internazionali, ad ora rimandato di settimana in settimana, nonché il pericolo dello scoppio di una bolla immobiliare in Cina, che ha già provocato un crollo delle Borse asiatiche, hanno influenzato negativamente l’andamento del FTSE/MIB.
Osservando un grafico daily del relativo Future, infatti, risulta evidente come le quotazioni, dopo essere salite notevolmente salite dall’inizio dell’anno, siano poi rimaste per quasi tre mesi all’interno di un ampio canale laterale che ha trovato per ben due volte un valido supporto sul livello 22.000. Per molti operatori questo fisiologico periodo di congestione è stato interpretato come l’occasione per accumulare altri titoli su Piazza Affari, nella convinzione che il superamento del triplo massimo presente in area 23.900 potesse generare un nuovo movimento esplosivo al rialzo. In realtà, il breakout non si è verificato ma, al contrario, si è assistito a una rapida e violenta discesa dei prezzi in poche sedute (quasi – 10%) che ha portato il FTSE/MIB fino all’area dei 21.000 punti. Quest’ultimo livello è un supporto fondamentale che fa da spartiacque tra la positività e negatività di lungo termine del mercato italiano: per fortuna non è stato violato e la sua importanza è stata confermata dal fatto che da quel momento le quotazioni sono rimbalzate con notevole forza.
FIGURA 1 – Analisi di lungo periodo sul Future FTS/MIB
Nel breve termine la situazione appare molto più articolata e, nello stesso tempo, imprevedibile. A parte la scommessa sulla riuscita dell’accordo che la Grecia troverà con la Troika (si deciderà tutto “definitivamente” domenica 12 luglio p.v.), che ovviamente riporterà i prezzi del FTSE/MIB nuovamente in prossimità della resistenza in area 24.000, l’analisi grafica può offrire altri spunti. Nelle ultime settimane, infatti, gli aspetti che hanno caratterizzato il mercato sono stati l’assoluta mancanza di direzionalità (con l’apertura di oggi siamo tornati ancora verso l’area 22.900), l’elevata volatilità intraday (barre/candele piuttosto lunghe) e la totale imprevedibilità dei movimenti da un giorno all’altro (presenza di molti gap up e gap down ravvicinati fra loro).
Dal punto di vista operativo, comunque, al momento i due livelli più importanti da monitorare sono proprio quelli che permetterebbero la chiusura dei gap ancora aperti. Al ribasso potrebbe essere possibile un ritorno sul livello 22.350 (gap up creatosi nella seduta odierna), mentre al rialzo l’euforia per l’eventuale soluzione greca porterebbe nell’immediato i prezzi fino a quota 23.415 (gap down del 29 giugno u.s.)
FIGURA 2 – Analisi di breve periodo sul Future FTS/MIB