Il mercato azionario italiano è decisamente impostato al ribasso nel breve/medio termine.
Il trend rialzista del FTSE/MIB, iniziato nel giugno del 2013 dopo un triplo minimo in area 15.000 e sviluppatosi con pochissimi ritracciamenti degni di nota, ha certamente terminato la propria corsa con la realizzazione del massimo sul livello 22.590 lo scorso 10 giugno, ad un anno esatto di distanza.
Nel mese di luglio, inoltre, è stata violata al ribasso la trendline rialzista di medio periodo sul livello 20.850. Poi, nonostante un tentativo di pullback che ha riportato lentamente i prezzi verso quota 21.350, il mercato ha continuato la propria discesa con una accelerazione rapida ed improvvisa fino al livello 18.800, sfiorando di poco la trendline rialzista di lungo termine. Da quel momento, le quotazioni hanno invertito la propria direzionalità, assorbendo buona parte della caduta e riportandosi nuovamente fin verso la resistenza posta a quota 21.500.
Pertanto, sebbene l’impostazione positiva di lungo periodo del FTSE/MIB non sia stata compromessa, i prossimi mesi saranno comunque dominati da incertezza e volatilità. I principali supporti e resistenze, infatti, sono fortemente sentiti dagli operatori e sui quei livelli difficilmente si avrà il coraggio di aprire posizioni direzionali prevedendo un breakout. Quindi, nel breve termine è ipotizzabile un andamento laterale compreso fra i livelli 20.250 e 21.500, con continue oscillazioni multiday.
Proprio per questo motivo è necessario porre particolare attenzione a pattern grafiche di analisi tecnica che possano permettere di anticipare le repentine oscillazioni di mercato (anche e soprattutto nell’intraday). In particolare, per capire se certi movimenti costituiscono solo un ritracciamento oppure sono il preludio ad una vera e propria inversione di tendenza. Di questo particolare argomento, ne parleremo aRimini il prossimo 26 settembre durante uno dei seminari organizzati da ITFORUM, nell’ambito della rassegna “Aspettando ITFORUM 2015“. E non solo utilizzando i classici grafici a timeframe, ma anche analizzando grafici non tradizionali, come quelli a N-Tick o Isovolumetrici.
Nella FIGURA 1, ad esempio, viene evidenziata l’attuale debolezza di Piazza Affari, con le quotazioni che si stanno dirigendo verso l’indicatore Supertrend (che costituisce un supporto) e un indicatore Macd impostato al ribasso. Da segnalare, inoltre, la presenza di 2 pattern candlestick denominate “Three Black Crows”, utilissime per riuscire ad individuare la continuazione o l’inversione di un trend.
Nella FIGURA 2 l’indice italiano è rappresentato con un grafico a N-Tick (in questo caso ogni barra è formata dalla successione di 10.000 tick), mentre nella FIGURA 3 con un grafico Isovolumetrico (dove ogni barra si forma dopo 20.000 contratti scambiati). Seppure concettualmente molto diversi, la loro analisi porta alle stesse conclusioni e conferma quanto detto sopra, con qualche dettaglio e anticipazione in più:
– maggior evidenza della forte resistenza sul livello 21.500;
– trendline ribassiste di breve più lineari
– indicatore Macd già impostato negativamente
– quotazioni già al di sotto dell’indicatore Supetrend e dal quale sono già stati respinte con forza