Riportiamo l’intervista rilasciata dal nostro trader Alessandro Aldrovandi in occasione del recente ITFORUM 2012, che è’ stata pubblicata sul catalogo ufficiale dell’evento insieme a quelle dei principali trader italiani e internazionali:
Hai iniziato in una sala operativa professionale di un istituzionale poi sei diventato trader privato e hai conosciuto molti altri operatori che svolgono un’attività analoga quali le differenze che hai riscontrato?
In realtà, il mio ruolo all’interno di EPTASIM, dove ho lavorato agli inizi degli anni 2000, non era quello di trader della sala operativa che negoziava il “conto proprietà”. Accedere al gruppo dei famosi scalper, che all’epoca movimentava quasi il 30% dei contratti Fib30, era molto difficile e richiedeva una preparazione piuttosto lunga. Per acquisire esperienza, prima mi sono occupato di EPTATRADING (divisione della stessa Sim, ma dedicata al trading online) con una mansione ben specifica: trasmettere ai trader privati le tecniche e le strategie di trading sui futures dei nostri scalper. Per cui ero uno dei pochi ad avere il privilegio di stare a contatto con loro per apprenderne l’operatività ed i segreti da mettere a disposizione dei piccoli investitori. Tutti preziosi insegnamenti che qualche anno dopo mi sono serviti per fare del trading la mia professione.
Da allora, sono cambiate molte cose: i mercati, le regole, le informazioni e la tecnologia. Tant’è che oggi, paradossalmente, imparo di più confrontandomi con i colleghi trader, la cui competenza e professionalità è sempre più elevata, piuttosto che con gli addetti alle tesorerie di alcuni istituzionali.
Ci potresti spiegare in poche righe una tecnica di negoziazione basata sui volumi orizzontali?
Dopo una fase di congestione di prezzi negoziati con volumi molto alti, segue sempre un movimento direzionale con scambi decisamente più ridotti. Se il mercato si muove al rialzo, ad esempio, significa che i compratori sono più forti e decisi ad accumulare posizioni long; e i volumi saranno più ridotti perché i trader che in quel momento sono “vincenti” non hanno più interesse ad aumentare il prezzo di carico, mentre gli altri operatori saranno molto prudenti a mettersi controtrend. Qualora le quotazioni continuassero a salire, arriverà il momento in cui i trader “perdenti” dovranno chiudere con stop loss le posizioni short: per fare ciò, dovranno acquistare titoli e, paradossalmente, innescare un’ulteriore accelerazione al rialzo.
Lo stesso identico meccanismo vale anche nel caso di un mercato impostato al ribasso.
In conclusione, la mia strategia si basa proprio nell’individuare con leggero anticipo i movimenti esplosivi del mercato nel momento in cui diventa certa la vittoria dei compratori o dei venditori, ossia le “mani forti”.
Quali libri hai scritto per chi sono indicati?
Sono due i libri che ho pubblicato. Il primo è del 2004 e si intitola “Trading intraday sul Future S&P/MIB”: descrive una particolare strategia che ha come riferimento l’indicatore Macd e 3 medie mobile esponenziali a 25, 50 e 100; si tratta della sintesi di una delle prime tecniche acquisite lavorando insieme agli istituzionali di EPTASIM, quando l’elevata volatilità di quegli anni permetteva di fare scalping sui futures tra una media mobile e l’altra. Il secondo, invece, è più recente: “Il trading con la Tick Distribution” illustra una strategia applicabile anche sulle azioni e in un’ottica multiday basata sulle fasi di breakout dei volumi orizzontali.