INSIDE THE NEWS – ITForum Newsletter 12

Botta & Risposta a cura di Claudio Kaufmann

Domanda: dopo il mega-rimbalzo di lunedì 13 ottobre, uno dei più ampi della storia delle Borse in Occidente, il mercato sembra già avere il fiato grosso. In altre parole, sembra che si stia già spegnendo la benzina offerta dal G7 allargato dello scorso week end. Al centro vi sarebbe la paura di un contagio assai profondo della crisi finanziaria all’economia reale, e una valutazione più precisa della recessione in atto.
Tuttavia, Tom De Mark, nei giorni scorsi i visita in Italia, ritiene che vi sia spazio per un recupero dei listini del 25% dai recenti minimi.

Qual è la tua opinione? E’ già tutto finito o sono solo le fasi finali di un processo di riallocazione e di ridefinizione dei valori relativi?

Alessandro Aldrovandi: dal punto di vista finanziario, ossia in termini di quotazioni di Borsa, la crisi dovrebbe aver già toccato il fondo o quasi. Potrebbe seguire una fase laterale ancora piuttosto volatile, di assestamento, per poi riprendere una lenta risalita con progressiva diminuzione dei range intraday. A mio avviso, questo è lo scenario più probabile, dopo che le istituzioni politiche ed economiche dei principali paesi hanno deciso di agire con tempismo, autorevolezza ed in modo coordinato. I governi hanno adottato piani di salvataggio e garanzia per le banche e i depositi, le Banche centrali hanno abbassato i tassi di interesse (e, soprattuto per quelli Usa, all’1,5%, non ci sono più spazi per altri tagli) e le varie Consob hanno vietato la vendita allo scoperto. Un insieme di fattori che dovrebbero evitare ulteriori cadute delle Borse e limitare la speculazione. Oltretutto, chi vende adesso (e deve avere obbligatoriamente i titoli in portafoglio), sicuramente sta vendendo in perdita e quindi sarà costretto a registrare minusvalenze. Se si tratta di banche o aziende, queste perdite risulteranno dai bilanci del prossimo anno con conseguente riduzione della redditività, utili attesi, investimenti, ecc. Per i privati, invece, ci sarà la triste scoperta di avere le spalle meno coperte dai propri risaparmi e meno denaro a disposizione, con conseguente riduzione dei consumi. Il tutto si tradurrà in un periodo di recessione vera e propria, una crisi dell’economia reale dalla quale si uscirà solo fra qualche anno. Di conseguenza, anche le Borse diventeranno meno interessanti per i risparmiatori, che mai come questa volta ne hanno hanno compreso anche la pericolosità. E, anche per gli addetti ai lavori, prevedo alcuni anni di scarsa vivacità del settore.