Il FTSE/MIB va a gonfie vele

Per qualche settimana le quotazioni sono rimaste congestionate in un trading range con una spiccata vocazione rialzista. Il superamento del livello 16.730 punti ha permesso all’indice di chiudere il Gap down a 17.120.

Il mercato azionario italiano sembra essere impostato positivamente almeno nel breve e medio termine. Nonostante l’indice FTSE/MIB si trovi ancora al di sotto della trendline ribassista che accompagna le quotazioni dalla scorsa primavera, dove è stato realizzato un doppio massimo in area 19.060/19.200, il peggio sembra essere passato grazie alla presenza di una serie di minimi crescenti (a 15.020 e 15.920) che permettono di individuare
l’inizio di una tendenza rialzista sostenibile.

Si segnala, inoltre, che anche molti indicatori/oscillatori sono impostati positivamente, confermando la convergenza della timida direzionalità in corso, che potrebbe subire una accelerazione improvvisa al superamento definitivo della soglia psicologica dei 17.000 punti.

Purtroppo il recupero dei prezzi sta avvenendo in modo molto lento, tant’è che Piazza Affari è ancora piuttosto lontana anche dai livelli pre-Brexit di fine giugno. Però, a differenza di altre Borse molto più importanti (come quella americana o tedesca) l’analisi grafica ci permette di essere ottimisti e di considerare il nostro mercato come decisamente sottovalutato: in sostanza, nei prossimi mesi, potrebbe evidenziare una sorprendente forza relativa (FIGURA 1).

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L’ultimo mese, infatti, è da considerarsi senza dubbio una fase di accumulazione, dove le quotazioni sono praticamente rimaste congestionate nel trading range compreso tra i livelli 16.000 e 16.500, con la paradossale caratteristica di aver generato molte sedute negative nell’intraday, ma spesso a prezzi più alti delle sedute positive precedenti! Per esempio, basti osservare l’andamento daily delle sedute del 23 e 29 settembre, oppure del 7 ottobre u.s..

A sostegno della tesi rialzista, poi, è possibile aggiungere che recentemente è stato superato il breakout di un massimo precedente a 16.730 (dove, però, si è formato un piccolo gap Up sul livello 16.695), oppure che i prezzi hanno avuto un andamento raffigurabile con la originale (ma efficace) forma di “tazzina”, nonché la forza di andare a chiudere l’importante Gap Down generato il 12 settembre a 17.120 (FIGURA 2).

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