Il FTSE/MIB in cerca di riscossa

I due minimi crescenti osservabili sul grafico settimanale confermano l’ottimismo su Piazza Affari. Movimento esplosivo al rialzo sopra 19.000, mentre lo stop si trova a 16.780. Attenzione alla volatilità e alla decorrelazione con gli altri mercati.

Il mercato azionario italiano sembra impostato positivamente nel medio-lungo termine. Dopo il drammatico inizio d’anno e l’altrettanto violenta discesa che ha accompagnato le quotazioni fino a metà febbraio realizzando un minimo sul livello 15.770, l’indice FTSE/MIB ha reagito con forza arrivando a testare l’importante resistenza posta a quota 19.000 punti. Nonostante il successivo ritracciamento fosse quasi obbligato, i prezzi si sono mantenuti ben lontani dai precedenti minimi e, con tutta evidenza, se ne sono creati addirittura due crescenti, grazie ai quali è possibile abbozzare una trendline ascendente.

Il grafico settimanale riportato nella Figura 1 è molto tecnico e (apparentemente) di facile interpretazione: oltre alla già citata resistenza a 19.000 e al doppio minimo crescente, risulta essere in corso di formazione un triangolo di inversione rialzista, così come l’indicatore Macd si trova da tempo in un’area di forte ipervenduto.

A parte le consuete fasi di lateralità più o meno prolungate, non crediamo ci possano essere altri possibili scenari, a meno che non venga violato al ribasso il supporto di 16.780, a causa del referendum sulla Brexit o della continua incertezza sul sistema bancario italiano.

FIGURA 1 – Analisi di medio periodo sull’indice FTSE/MIB

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Anche l’analisi daily sull’indice FTSE/MIB (Figura 2) ricalca in buona parte quanto emerso in precedenza, con la particolarità di poter evidenziare maggiori dettagli. Innanzitutto, lo slancio positivo delle ultime sedute ha spinto Piazza Affari a testare la trendline discendente che ha accompagnato il crollo delle quotazioni fin dal dicembre del 2015; poi, permette di osservare come l’eventuale superamento confermato di quota 19.000 possa generare un movimento esplosivo al rialzo fino alla soglia psicologica dei 22.000 punti.

Riassumendo quanto scritto finora, il mercato italiano non dovrebbe più essere soggetto ad improvvise debàcle, ma ciò non toglie che, dal punto di vista operativo, è comunque necessario mantenersi molto disciplinati nel rispetto dei livelli di analisi tecnica (tra l’altro identici su timeframe differenti) e aspettare il timing più opportuno. La volatilità è ancora piuttosto alta, così come è fortemente diminuita la correlazione tra i principali mercati finanziari.

FIGURA 2 – Analisi di breve periodo sull’indice FTSE/MIB

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